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parigi roubaiux

ROUBAIX  – 13-4-2025 -- Il sogno di Filippo Ganna si infrange sul pavé dell’inferno del Nord. Nella 122ª edizione della Regina delle Classiche, l’azzurro ha dovuto dire addio alle sue ambizioni di gloria molto prima del traguardo, rallentato da una foratura a 150 km dall’arrivo e poi penalizzato dalla furiosa battaglia nella Foresta di Arenberg. Alla fine, ha chiuso tredicesimo, staccato di 4’45” dal vincitore.

Una giornata storta per il piemontese, che arrivava all’appuntamento più atteso della primavera con ottime credenziali: secondo alla Tirreno-Adriatico, secondo alla Milano-Sanremo, una condizione fisica eccellente e ottimi riscontri nei test sui settori di pavé. Le aspettative erano alte, alimentate anche dalle parole di chi lo conosce bene, come l’ex pro Nathan van Hooydonck: “Filippo è come un camion: quando parte, nessuno lo ferma”.

Non è bastato. La sorte ha voltato le spalle al gigante italiano, già vincitore dell’edizione Under 23 e sesto lo scorso anno tra i grandi. Quest’anno puntava al bersaglio grosso, con il giusto mix di potenza e tenacia. Ma in una corsa spietata come la Roubaix, non basta essere forti: serve anche fortuna, e Ganna l’ha persa presto, assieme alle sue speranze.

Davanti, intanto, è andata in scena la battaglia dei titani. Mathieu Van der Poel ha trionfato per la terza volta consecutiva, dominando con autorità e aggredendo il pavé come solo i grandi sanno fare. Ha tagliato il traguardo da solo, lasciando Tadej Pogacar – al debutto nella Roubaix e vittima di una caduta a 38 km dall’arrivo – a 1’17”. Terzo Mads Pedersen, poi Van Aert.

E Ganna? Tornerà. Con ancora più fame, perché questa corsa – crudele e meravigliosa – ha scritto la sua storia, ma non ha ancora chiuso il capitolo che Filippo vuole dedicare a se stesso.

Foto: Ineos Grenadiers via FB

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