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ROMA - 6-12-2023 -- Non è dato sapersi quanta soddisfazione possa ricavare un politico dal destare clamore per una scivolata calcistica - diciamo pure un fallo da cartellino arancione - piuttosto che per un'azione parlamentare, tuttavia è quello che in questi giorni è capitato ad Enrico Borghi, finito in migliaia di post sui social network per la sua anti-juventinità. E a nulla è servito al senatore ossolano correre ai ripari, affrettarsi a scrivere che quel suo affermare: "La Juventus ruba da 50 anni. Potremmo istituire una commissione d'inchiesta" voleva essere solo ironia. Una battuta. Ma la fede calcistica, si sa, fa degli italiani un popolo di permalosi.
Ed in questo caso gli juventini, che pure all'insulto (stantio) di aver incassato fraudolentemente un po' di scudetti dovrebbero essere ormai abituati, non hanno perdonato a Borghi la dichiarazione resa al Tg1, dove con il sorriso aggiungeva il suo essere d'accordo - sempre - con tutti gli anti-bianconeri. Si riferiva in quel caso all'interista Ignazio La Russa, seconda carica dello stato di nota fede nerazzurra.
Neppure nel PD, nelle cui fila Borghi era stato eletto tranne poi abbandonarlo per entrare in Italia Viva, si era avuto nei suoi confronti tanto veemente risentimento come quello scatenato dal popolo juventino che s'è sentito "infangato" dalle parole dell'ossolano.
Membro del club Toro club Parlamento, il senatore ha scritto un post che ha il sapore delle scuse, ma non è bastato a placare gli animi. "Questa sera il Tg1 ha ripreso una mia battuta ironica, all’interno di un servizio costruito in tale chiave, legata alla mia fede calcistica e al rapporto con la Juventus, storica antagonista della mia squadra del cuore. Vedo che si è innescato un acceso dibattito, e voglio chiarire che non era mia intenzione offendere alcuno. E naturalmente la questione della commissione parlamentare era una battuta paradossale,nel quadro di quel senso ironico a cui facevo riferimento. Se vi sono persone che si sono sentite offese, chiarisco il senso e mi scuso di non aver saputo corrispondere allo spirito ironico e leggero che dovrebbe essere connesso con quello che è sempre e comunque un gioco, il calcio, che accomuna molti italiani".
Errore di valutazione quello di Borghi, il calcio non accomuna, divide solo l'umanità in tribù.
Antonella Durazzo

 

 

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